La vendemmia 2022 in Toscana: un lavoro di mani, testa, cuore

Tra caldo e siccità, al via la vendemmia 2022

Il caldo record di luglio influenzerà drasticamente la vendemmia 2022. Coldiretti prevede un calo del 10% della produzione vitivinicola nazionale, a causa della siccità e di temperature costantemente sopra la media, anche nel corso della notte. Una situazione che ha imposto un’accelerata ai viticoltori di tutta Italia, costretti a iniziare la vendemmia con più di una settimana di anticipo rispetto al solito.

La vendemmia 2022 in Veneto

Il Veneto, primo produttore nazionale, inizierà a Ferragosto la raccolta delle uve precoci (es. Chardonnay e Pinot), mentre per la glera – vitigno a bacca bianca utilizzato per l’amatissimo Prosecco – la vendemmia 2022 scatterà i primi di settembre. Il 2021 aveva fatto registrare ottimi dati (14 milioni di quintali di uva prodotta e 11.747 mila ettolitri di vino), che rischiano di non essere replicati nel 2022. In attesa del consueto focus sulle previsioni vendemmiali (la 48esima edizione è in programma mercoledì 24 agosto), la sensazione è che il vero nemico sia stata la siccità: in Valpolicella, celebre zona di produzione DOC del veronese, le precipitazioni nel periodo aprile – luglio sono state il 60% in meno rispetto al 2021. Veneto Agricoltura assicura comunque che i vigneti irrigati sono comunque in piena invaiatura, e che l’altissima qualità del vino veneto non è a rischio.

Come ricorda l’Assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner (link), “Il 2021 si è confermato un’ottima annata per il vitivinicolo e l’auspicio è che gli stessi numeri vengano confermati, nonostante le diverse emergenze che abbiamo affrontato. Dopo la pandemia, la crisi ucraina e quella energetica, il problema siccità ha appesantito la situazione: servono soluzioni immediate per sostenere un intero settore che anche a livello internazionale è tornato a crescere tanto da confermarci prima regione italiana per esportazioni di vino, con una quota pari al 35,1% del valore totale delle esportazioni nazionali”.

La vendemmia 2022 in Puglia

La Puglia – secondo produttore a livello nazionale e regina dei vini rosati Made in Italy – prevede un calo di oltre il 15% della produzione, pari a un quantitativo di circa 8,5 milioni di ettolitri. Stando a Coldiretti, i vigneti del Salentino “sono al limite dello stress idrico”, ragion per cui anche nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto si sta anticipando l’inizio della vendemmia 2022. A fare da contraltare all’afa di questa estate, l’ottimismo di Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, “Il 2022 si profila un’ottima annata”. Un’affermazione dettata dall’esperienza: le estati poco piovose hanno sempre assicurato un livello qualitativo molto alto, e i viticoltori pugliesi sperano che quest’anno non faccia eccezione.

Vendemmia 2022 CVDM

La vendemmia 2022 in Toscana

Anche in Toscana la vendemmia 2022 è già partita: i viticoltori della Versilia, dell’Isola d’Elba e del Grossetano stanno già attingendo ai vigneti di Pinot Nero, Ciliegiolo e Chardonnay. In molte zone la vendemmia precoce è anche una precauzione contro possibili grandinate in arrivo; Coldiretti stima comunque un calo del 10% della produzione, segnalando come la siccità abbia colpito l’intero comparto agricolo, comprese le aziende olearie e il florovivaismo.

Come per molte altre regioni, anche la Toscana (v. Wine News) ha dovuto fronteggiare anche il problema della siccità, a cui molti produttori hanno risposto con soluzioni ingegnose per ridurre lo stress dei vigneti: a Montalcino alcune aziende hanno sparso sul fogliame del caolino bio, così da ridurre la traspirazione e permettere alle foglie di conservare meglio l’acqua; a Gaiole in Chianti irrigazioni di soccorso hanno permesso ai vigneti giovani di resistere alle alte temperature di luglio; in generale, l’attenzione all’equilibrio naturale ha permesso ai biodistretti di sopportare meglio calore e siccità.

In tutta Italia, insomma, si fa buon viso a cattivo gioco: convinti che la cura del territorio sarà sempre più necessaria per resistere a estati che si preannunciano caldissime.