Il restyling dell’etichetta del Citto di Volpaia
Castello di Volpaia

Il Citto di Volpaia diventa Cadetto: il restyling di un’etichetta di vino per valorizzare un prodotto
Nel mondo del vino a volte si confonde il prezzo con il valore; e vini di qualità rischiano di essere sottovalutati per l’accessibilità del prodotto o per la sua grande diffusione. In realtà, le più importanti cantine italiane dedicano la stessa attenzione a prodotti destinati a target diversi: sta all’etichetta, in molti casi, il compito di mostrare immediatamente la qualità della bottiglia e farne percepire il valore. Una scelta di posizionamento che può creare prodotti di assoluta qualità, come nel caso del Mouton Cadet: nato nel 1930 per far apprezzare a un pubblico più ampio il celebre Château Mouton Rothschild, ben presto questo “spin off” ha acquisito un posto di primo piano nel mercato vinicolo internazionale e ora gode dello stesso prestigio presso grande pubblico e addetti ai lavori.
Il Citto di Volpaia: un valore finalmente riconosciuto
Citto, uno dei più apprezzati vini biologici prodotti a Volpaia, necessitava di un restyling che valorizzasse un prodotto originale ancora intimidito dai fratelli maggiori: i vini “VIP” del Castello di Volpaia. Il nome già presentava tutte le caratteristiche e le ambizioni di questo prodotto: citto, in senese, è un bravo ragazzo, entusiasta e desideroso di affermarsi. Proprio come il vino di Volpaia, benvoluto da tutti e desideroso di far capire il suo valore. Il sito di Volpaia rimarca l’analogia: “Citto è per Volpaia il bravo ragazzo Toscano, attento alla tradizione del territorio e fedele alla protezione dello stesso”. Il riposizionamento del Citto è quindi un’operazione che va a investire tutto l’ecosistema Volpaia, che in questo modo dedica a un target specifico un prodotto che combina accessibilità e qualità, senza alterare la percezione delle linee premium rivolte a fasce di mercato altospendenti.
Le origini di Volpaia: una famiglia antica ed eclettica
Un bravo ragazzo, prima di intraprendere la sua strada, deve conoscere la storia della sua famiglia. Ecco quindi che per il restyling di Citto siamo partiti dall’albero genealogico dei “Della Volpaia”, per capire come il nostro giovane vino potesse trovare un’identità coerente con quella della sua autorevole famiglia. È Lorenzo della Volpaia (1446 – 1512) ad avviare una stirpe di inventori, orologiai e orefici. Nel 1510, su commissione di Lorenzo de’Medici, realizza il celebre Orologio dei Pianeti: un modernissimo planetario che oltre a indicare ora, giorno e mese, permette di osservare il moto di Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno e le fasi e le età della Luna. I figli Benvenuto, Eufrosino e Camillo porteranno avanti la sua attività di orologiaio, ma sarà il nipote Lorenzo a dare ulteriore lustro alla famiglia, con la realizzazione di una celebre Sfera Armillare ora conservata allo Science Museum di Londra. Una sfera armillare di Girolamo della Volpaia è conservata, insieme ad altri strumenti di misurazione al museo Galileiano. “Della Volpaia”, nome che affonda le sue radici nella nobile storia delle famiglie fiorentine, diventa nel nostro posizionamento il sub-brand che raccoglie tutti i vini prodotti lontano dal Borgo di Volpaia. Un modo per chiudere il cerchio e ricondurre sotto lo stesso tetto realtà diverse, accomunate dalla stessa qualità.
Il restyling dell’etichetta del Citto di Volpaia
Per l’etichetta del Citto abbiamo scelto proprio l’orologio dei pianeti di Girolamo della Volpaia: un omaggio alla storia della famiglia e un modo elegante per collegarla al giovane Citto. Il disegno originale che abbiamo realizzato, quasi schizzato a mano, riproduce con precisione l’Orologio dei Pianeti richiamando uno stile utilizzato per raffigurare i progetti degli ingegneri rinascimentali, come Leonardo da Vinci. L’etichetta è semplice e asciutta, ma l’elemento centrale rivela un’eccezionale attenzione ai dettagli, esaltati dagli effetti di stampa e dai cliché che sono stati utilizzati nella realizzazione finale.
L’orologio dei pianeti e la brand architecture di Volpaia
L’orologio si ispira a quella visione olistica che nel Rinascimento tenta di collegare tutte le discipline in maniera armonica e coerente; la stessa visione che abbiamo applicato nell’ordinare l’articolato universo di Volpaia. I vari vini sono come pianeti, con orbite più o meno distanti dal centro di gravità del brand, ma capaci di seguire traiettorie chiare e costanti. Volpaia ha dedicato una grande attenzione alla propria brand architecture: gerarchizzare e ordinare le proprie attività è indispensabile per migliorare la comunicazione interna e facilitare la comprensione esterna di una realtà complessa e sfaccettata, valorizzandone al massimo ogni sfumatura.
Ecco quindi che accanto ai vini del Castello di Volpaia e alle attività che si svolgono in loco – riunite nel sub-brand Borgo di Volpaia- nasce il marchio “di famiglia” DELLA VOLPAIA, che include tutte le attività nate dall’esperienza di Volpaia.
Una semplice striscia di testo, situata in fondo all’etichetta, definisce tutti i prodotti che differiscono dal main brand per target, caratteristiche o storia. Sono pianeti che comunque ruotano intorno al BRAND “stella” Volpaia: un modo per mantenere chiaro il carattere unico di questi vini e ribadire al tempo stesso la visione che li accomuna. Come nel caso di Prelius, azienda maremmana di proprietà di Volpaia: l’elegante striscia che accompagna l’etichetta ricorda in maniera discreta l’appartenenza a una famiglia di prodotti di qualità; famiglia a cui appartiene anche Citto, un ragazzo diventato grande e pronto a mostrare al mondo tutte le sue qualità.