Il Gallo Nero introdurrà i nomi dei Comuni e delle frazioni sulle etichette dei propri vini. Una piccola rivoluzione nel mondo del Chianti Classico, necessaria a soddisfare consumatori sempre più consapevoli e attenti.
Sono undici i borghi o i Comuni che appariranno sulle etichette come luogo di provenienza delle uve: Castellina, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, San Donato in Poggio, San Casciano, Greve, Vagliagli, Lamole e Montefioralle. Questi ultimi tre, frazioni particolarmente piccole ma con caratteristiche culturali, morfologiche e produttive uniche, avranno un iter di riconoscimento più approfondito. L’intenzione è valorizzare la loro vocazione vitivinicola con un percorso ad hoc, evitando che possano confondersi con frazioni più note al grande pubblico.
La decisione del Consiglio del Gallo Nero « […] Raccoglie l’esigenza manifestata da molti produttori, che da tempo stanno sollecitando il Consorzio a rivedere il disciplinare generando una lista positiva delle unità geografiche. Soprattutto vuole intercettare e soddisfare l’interesse dei consumatori a conoscere più nel dettaglio il rapporto del vino con il luogo specifico di origine» , ha spiegato il presidente del Consorzio Chianti Classico Giovanni Manetti.

Il Chianti Classico conferma così la sua determinazione a reinventarsi: una caratteristica non scontata, in un mondo del vino da sempre accusato di essere impermeabile ai cambiamenti. Già la nascita del Chianti Classico Gran Selezione, la “quintessenza del Chianti Classico” secondo molti esperti, aveva evidenziato la volontà di innovare il Gallo Nero senza tradire la sua storia unica; e proprio i vini Gran Selezione saranno i pionieri di questo cambiamento, esteso tra quattro anni anche ai vini Chianti Classico Riserva e Chianti Classico Annata.
Il Gallo Nero continua a cantare, e tutto il mondo sembra apprezzarlo. È di pochi giorni fa l’articolo del New York Times This Summer, Make It Chianti Classico: Eric Asimov, dal 1999 chief wine critic del quotidiano, spiega: «Trovo in questi vini una leggerezza, purezza ed eloquenza che nella mia mente li distingue dagli altri vini sangiovese».
Una distinzione che, tra poco, potremo apprezzare anche nelle etichette.