Qual è il reale impatto dell’8,7% di perequazione sulle pensioni con assegno basso

I pensionati che ricevono un assegno basso si trovano spesso a fronteggiare sfide significative per mantenere il proprio standard di vita, specialmente in un contesto di continua inflazione. In questo articolo, esploreremo il reale impatto dell’aumento dell’8,7% sulla loro situazione economica. Approfondiremo dettagliatamente cosa significhi questa misura, come viene applicata e quali considerazioni essenziali occorre fare riguardo al potere d’acquisto e alla tassazione.

Cos’è la perequazione delle pensioni e come funziona?

La perequazione pensioni è un meccanismo di rivalutazione automatica degli assegni pensionistici, finalizzato a proteggere il potere d’acquisto dei pensionati contro l’inflazione. Questo sistema assicura che le pensioni vengano adeguate periodicamente in base all’andamento dei prezzi; in questo modo, si evita che l’inflazione eroda il valore reale delle pensioni. La perequazione si applica a tutti i pensionati, ma il grado di adeguamento può variare in base a fasce di reddito e importi delle pensioni.

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L’aumento dell’8,7%: da dove nasce questa cifra?

L’aumento dell’8,7%, applicato alle pensioni nel 2024, deriva dall’analisi dei dati sull’inflazione forniti dall’ISTAT. Questa percentuale non è casuale, ma è basata su un calcolo preciso legato all’andamento del costo della vita. Quando l’inflazione cresce, l’importo delle pensioni deve essere adeguato per garantire che i pensionati possano continuare a coprire le loro spese quotidiane, in particolare in un periodo di costante aumento dei prezzi.

Calcolo pratico: l’impatto reale su un assegno basso

Per comprendere come l’aumento dell’8,7% influisce concretamente sulle pensioni con assegno basso, facciamo alcuni esempi pratici:

  • Esempio 1: Prendiamo una pensione di 700€ al mese. L’aumento lordo sarà:
    • Aumento = 700€ x 8,7% = 60,9€
    • Nuova pensione = 700€ + 60,9€ = 760,9€
  • Esempio 2: Consideriamo un assegno pensionistico di 800€:
    • Aumento = 800€ x 8,7% = 69,6€
    • Nuova pensione = 800€ + 69,6€ = 869,6€
  • Esempio 3: Infine, analizziamo una pensione di 600€:
    • Aumento = 600€ x 8,7% = 52,2€
    • Nuova pensione = 600€ + 52,2€ = 652,2€

Questi calcoli dimostrano un aumento significativo negli importi lordi, ma è importante analizzare anche l’impatto netto.

Non solo aumenti: il ruolo della tassazione e del fiscal drag

È fondamentale ricordare che l’aumento dell’8,7% si riferisce all’aumento lordo delle pensioni. Questo significa che l’impatto netto che i pensionati ricevono sul loro conto è ridotto dalla tassazione pensioni. Se l’aumento fa passare il pensionato in una fascia di tassazione superiore, allora si applicherà una maggiore aliquota IRPEF, riducendo ulteriormente l’aumento netto ricevuto.

Inoltre, il concetto di fiscal drag pensioni diventa rilevante. Questo termine indica come l’aumento del reddito (in questo caso gli aumenti pensionistici) può far scattare un’imposta più alta, erodendo ulteriormente il guadagno netto. Pertanto, l’incremento nominale di 60,9€ a un pensionato che guadagna 700€ potrebbe tradursi in un aumento netto meno significativo.

Chi beneficia pienamente della perequazione e chi no?

Il sistema di perequazione è strutturato in fasce. Le fasce di perequazione determinano che solo le pensioni fino a un certo importo possono beneficiare appieno della rivalutazione al 100%. Le pensioni superiori a determinate soglie ricevono aumenti progressivamente inferiori. Quindi, i pensionati con assegni più elevati potrebbero non trarre lo stesso vantaggio dall’aumento del 8,7% come quelli con pensioni più basse.

Come verificare l’aumento sulla propria pensione?

Per capire se il proprio assegno pensionistico è stato aggiornato, i pensionati possono controllare il proprio cedolino pensione INPS. È possibile visualizzarlo online accedendo al portale INPS inserendo le proprie credenziali. In alternativa, ci si può rivolgere a un patronato per ricevere assistenza e chiarimenti sul proprio aumento e sulle eventuali variazioni fiscali che potrebbero avvenire.

In conclusione, l’aumento del 8,7% per le pensioni con assegno basso rappresenta sicuramente una buona notizia, ma i pensionati devono essere consapevoli di come questo aumento possa essere influenzato dalla tassazione e dal contesto fiscale generale. Comprendere questi meccanismi è fondamentale per gestire al meglio le proprie finanze nella terza età.

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